The Umbrella Academy, recensione della nuova serie di Netflix

 

Ogni mese, Netflix rilascia una serie tutta nuova da vedere, e questo mese ci ha mostrato un suo originale: The Umbrella Academy è sicuramente uno degli ultimi capolavori fantasy di Netflix.

Nella Russia Comunista, 43 bambini nascono nello stesso giorno da donne che prima di quella mattinata non erano mai state incinte. Dopo aver partorito i ”loro” bambini, un uomo riesce ad adottare soltanto sette di loro. Ogni ragazzo ha un suo superpotere, diverso l’uno dall’altro, questo li ha portati a creare un gruppo di supereroi, The Umbrella Academy, per poter salvare l’umanità. Ed ecco che veniamo trasportati nel presente della serie; Sir Reginald Hargreeves, padre adottivo dei bambini ormai adulti, è morto per arresto cardiaco e l’intera famiglia si riunisce al suo funerale. Anche se mancano dei componenti all’appello, Luther (Numero 1) presenta all’Umbrella Academy la possibilità che Hargreeves sia stato in qualche modo assassinato, o che alla sua morte qualcuno era presente.

Perchè The Umbrella Academy è un capolavoro

The Umbrella Academy non è la storia di una famiglia bella e unita nonostante non sia la famiglia biologica, di supereroi forti ed invincibili, positivi, ma il contrario: man mano che i ragazzi crescevano, (quasi) tutti hanno abbandonato casa, finendo per non avere più contatti l’un l’altro. Dopo aver lasciato l’accademia, inoltre, nessuno ha più avuto alcun rapporto con la loro vita precedente da supereroe. I ricordi all’Umbrella Academy sono troppo oscuri e pesanti, però, per essere dimenticati con tanta facilità. Ecco perchè i protagonisti della serie se li portano ancora dietro, provando un’enorme dolore e sofferenza. Con un finale davvero sorprendente, la serie non ha nulla da invidiare ai classici della DC Comics o Marvel, con personaggi da una psicologia davvero interessante e poco scontata, non facile da capire ad un primo impatto e davvero apprezzabile.

Cosa c’è da sapere sulla serie

La serie è stata ideata da Steve Blackman, ispirata dall’omonimo fumetto creato da Gerard Way, non altro che la voce del gruppo rock My Chemical Romance. Lo show è composto da 10 episodi da circa 60 minuti ognuno. Inizialmente la serie si mostra lenta, ma solo per poter raccontare al meglio la storia principale, a fronte di un’enorme minaccia.

 

 

 

 

 

 

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